...dopo un mese e mezzo di riposo assoluto per gli acciacchi della vecchiaia di ga, cosa c'è di meglio di riprendere con una cascata facile, e una decina di tirelli tranquilli sparsi per tre diverse falesie?! ...e poi arriva il giorno (il 25) in cui si decide di partire per la spagna (...il 27!). Ma si va a montserrat, patria del conglomerato, e quindi è il caso di tenersi bassi e tranquilli...scegliendo una via in cui non serva particolarmente il gomito sinistro, e in cui non ci sia da tirare come dannati. Questa via sembra esattamente fare il caso nostro, e infatti ga intorno al terzo-quarto spit, ricorda il buon D'Annunzio: "ognuno sta solo sul cuor della Terra de Nomades, trafitto da un buco svasato. Ed è subito sera". La sera non arriva giusto per miracolo, mentre è lui stesso, per miracolo, ad arrivare in sosta. E, dettaglio forse minimale, vivo. Ele si gode il lungo spettacolo di ga in lotta con gli elementi della natura palesemente avversi, e visti i 64 resting del suddetto cialtrone sul 6a+ -scala neozelandese-, manco prova a toccar roccia. Poi, strano ma vero, si inizia a scalare; e il nostro manipolo di eroi è giustamente stizzito e contrariato. Abilmente evitata la sfilza di manrovesci sparsi lungo i tiri successivi, compreso il tiro di 6b -scala francese standard- è il momento di giungere sull'ultimo tiro; e qui si comincia a capire che a montserrat c'è più d'uno a cui puzza la vita. Tra gli apritori ma anche tra i ripetitori, persino a ga, che giunto in sosta dopo un runout di 142 metri, viene redarguito da ele per non aver passato uno spit -peraltro non visto!- a 14 centimetri dalla sosta. Orecchie basse si scende giù, manco a dirlo si incastra una doppia, ma vabbè: ga-ele 1, montserrat 0...:-)
Data: dicembre 2013

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Pollego Est (Terra de Nomades)