"Ciao Ga! Boh...non so esattamente, comunque credo che da cuneo ad aiglun ci vorranno più o meno tre ore...perchè?". Sapiente attesa silenziosa di ga, qualche minuto poi arriva un altro sms: "...ma non dici in giornata, vero? è un suicidio senza senso!". Domenica mattina, ore 6.27, colle di tenda...;-)

...se una cordata normale parte per Aiglun, cosa andrà mai a fare...una via tra le tante, tutte bellissime, roccia super, chiodatura a spit tra il buono e l'ottimo. Questo, d'altra parte, è lo standard di questo luogo favoloso. Se però la cordata è composta da un ga, uno scisto e la povera ele, vorrete mica che si finisca per divertirsi....non sia mai. E fu così che i tre, carichi come stufe a pellet, decisero che un viaggio simile valeva la pena solo per un'idiozia. Per esempio, andare su una via che Stephane Benoist definiva "Voie magnifique!" e che liquidava con un "6a un peu expo" sembrava rispondere perfettamente a quanto stabilito come paletto. Chiodatura “vecchio stile” seppure un poco risistemata dal buon francese (che ha provveduto a rimuovere anche degli spit galeotti), ed emozioni assicurate. Che cominciano, peraltro, già al primo tiro, con scisto che ingaggia la lotta per raggiungere la catena con ancora almeno una trentina di denti ancora ben incollati alle gengive: risultato raggiunto al pelo. Secondo tiro, una raffica di chiodi lascia presagire che sì, non ci saranno gli spit, ma tutto sommato se la chiodatura è questa, si va via bene...infatti il secondo tiro andrà ricordato come l'eccezione che conferma la regola. Al quarto tiro infatti, al grido di “vai, vai!” (cit.) ga viene spedito su per il simpatico muro soprastante. Tra la seconda e la terza protezione, a ga basta un binocolo e un briciolo di intuito maschile per capire che cadere avrebbe un effetto deleterio per il ritorno a casa in giornata...e anche un pò per il servizio sanitario nazionale francese. A malincuore abbandona quindi l'idea e prosegue garrulo -previa una seconda sbinocolata- verso la quarta protezione. Un boulder secco su una pianta (!) porta al tratto più interessante del tiro...e qui si potrebbe aprire un libro, ma le mani di ga finito il tiro non tenevano in mano manco più le carte di caramelle, figurarsi un foglio e una penna. Il tiro successivo -maestoso quanto il precedente- regala ancora emozioni, ma fortunatamente meno intense salvo qualche piccolissimo (...) runout per non perdere l'abitudine e un onesto traversino finale per farcire il tutto in un 5c (anni '80 secchi) d'antologia. Ancora traversino (per la gioia di ele!), muretto per andare a prendere un diedro, breve tettino e poi diedro camino: il tutto in un 5+ “amaro”, risolto da scisto ed ele con numeri che manco james bond a meteora in “007 for your eyes only”...;-) ga per fortuna non aveva avuto la fortuna di vedere, impegnato com'era a cercare le decine e decine di chiodi del successivo tiro. Scisto, polemico perchè su gapclimb si parla sempre di azzerate e staffate in tutti i mari e in tutti i luoghi, presenta il reclamo ufficiale; e ga, onde evitare di incorrere in sanzioni, a tre metri dalla sosta a con gli avambracci gonfi come zampogne, piazza un friend, staffa, e ne piazza un altro, con maestria e velocità di anni ed anni di esperienza a raccoglier punti gap. Ele allibita, scisto entusiasta, ga ubriaco...non c'è che dire, un bel trio!!! Rimane solo una corsa sugli ultimi due tiri finalmente un poco più facili, per anticipare la notte di quel tanto che basta perchè la frontale ci serva solo in discesa.....che via, e che avventura!!! :-)
Data: dicembre 2014

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Aiglun (Deja Vu)