Preludio di una giornata difficile. C'è voglia di "Ula", oggi, e dopo una notte passata sul nuovo mezzo di Ga in assenza di altre soluzioni intelligenti, alla buon'ora delle 6 (!) ci si sveglia per arrivare a un orario consono all'attacco della via, senza saltare i primi tiri. Giù le doppie, e via di nuovo verso il fiume, poi via di nuovo verso il sole. Che non troviamo, così come le fantomatiche doppie "soluzione molto più rapida ma decisamente esposta!". Ore 7.55 del mattino, Ga è sospeso nel vuoto, roteando leggermente, staccato per 3 metri buoni dalla parete, con 10 metri di corda rimasta, e con sotto le chiappe 70 metri di vuoto assoluto, e la domanda è insistente e a tratti monotona: "...ma com'è che si faceva più la risalita su prusik?!". Le risposte sono le più varie, il self-control però scarta in automatico quelle cretine. La risposta finale, mezz'ora più tardi risalito il nauseante vuoto per 20 metri e giunto a una cengetta e a terreno più consono, sarà "non così!!". Sicurezza altissima uguale, culo triplo rispetto al "metodo standard". Nel frattempo a sciogliere l'ansia giunge un tiepido sole caldo, ma Ula è rimandata! Attacchiamo una via a caso, quella che ispira di più Lore che parte dal Jardin, e alla fine scopriamo essere la ben nota “A tout coeur”. A tratti decisamente unta, ma...bellissima! Tutti i tiri sono belli, la roccia è eccezionale, e insomma ci divertiamo! L'arrivo sul pianoro sommitale è bellissimo, è una sensazione unica stare in questo posto con il tiepido sole invernale del primo pomeriggio...
Data: dicembre 2009
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