Test di preparazione per i tre progetti estivi (e, al primo, quello più assurdo, -33 giorni...), la nord del pizzo è tappa fissa. Come dicevano Matteo ed Enrico (...grazie, davvero una bella compagnia, è stato bello conoscervi!), i due simpaticissimi personaggi conosciuti sulla via, "se impari a scalare senza problemi sulla roccia del pizzo, poi puoi andare ovunque...". Poi, spaziando nel mondo-montagna, si sono messi a parlare del philipp-flamm.......povero lore. (coraggio....solo un 30-40 tiri, e un bivacco. Tranquillo. Va tutto bene. E' un attimo. Non ci pensare!) Tornando alla via, dopo una notte sui prati verticali della base del pizzo a provare i nuovi sacchi a pelo, lore parte deciso e al terzo tiro butta all'aria la relazione e inventa una variante cercando di fare più sviluppo perchè ottocento metri gli paiono pochi: gli riesce di fare 8 metri di dislivello e 26 di sviluppo (di cui 24 su roccia gramma), ma alla seconda chicane la corda si stufa, lui torna indietro sul filo del cordolo, e ricomincia da capo tirando su dritto: morale della favola dopo 1h30' torniamo sulla retta via. Al trentanovesimo tiro ci raggiunge la forte cordata, e gli cediamo il passo, sperando così di sfruttare le loro conoscenze della via già percorsa anni prima, infatti due tiri dopo prendono una variante su...roccia, diciamo così. Lore rimane in sosta sotto il bersaglio nemico, prova a reagire scagliando pietre a sua volta, ma la forza di gravità rischia di giocargli un brutto scherzo. All'ottantaseiesimo tiro, viene dichiarato il “cessate il fuoco”. Sbuchiamo in vetta. Di nuovo qui, e ogni volta ci troviamo stupiti nell'uscire da una paretona del genere, in pieno nord, e trovarsi di fronte il mare, e il sole. Magiche, le apuane...
Data: maggio 2009

25 immagini