"Route Barreé". Cosa si nasconde, dietro due misere parole...c'è tutto un universo intorno. Certo, trovarsi davanti un simil cartello alle 22.50 del venerdì sera, dopo una giornata di lavoro e 3 ore e mezza di macchina, può non essere la miglior notizia della giornata. Tantomeno l'indicazione "Suivre pour GAP". Che, certo, a uno del GAP non può che far piacere...peccato che qui si parli della ridente cittadina posizionata a più di un centinaio di km più a sud, e non dell'autoreferenziato sito. La disperazione prenderebbe il sopravvento facilmente, se non che ga ha deciso che domani è l'ultima occasione dell'anno per andare a vedere sta aiguille dibona, e quindi.....follia pura sia! ;-) Si risale al col du lautaret, e poi via, sulle tracce dei ciclisti anche la gap-mobile stenta a prendere il ritmo giusto nella mitica salita del Col du Galibier, e poi giù, giù, curve, curve, ancora curve, fino all'autostrada che esce dal frejus...12km in autostrada, e poi di nuovo su, su, su, curve, curve, ancora curve fino al Col de Saint Croix, e poi giù, giù, giù, curve, curve, stramaledette curve fino....all'1.30, la ga-mobile chiede pietà, lo stomaco di ele pure, i 140 cavalli non ne possono più, si son divertiti ma...è ora di piantarla lì! Sedili giù, coperta, e via per queste "maestose" 4 ore e mezza di sonno. Al risveglio (....), si ricomincia: curve, curve, curve, ed eccoci finalmente giunti al bivio per La berarde, da cui con una ventina di km di....curve!, giungiamo al parcheggio con lo stomaco sottosopra, due occhiaie da far spavento, un freddo becero e tre ore di avvicinamento che ci attendono: beh, dai, non c'è male come inizio di giornata! In compenso, quando si attraversa il torrentello, e ti appare il profilo di questa guglia di incomparabile bellezza, non puoi che rimanerne stregato...e del viaggio, della macchina, delle centinaia di km, non te ne ricordi più. Più ti avvicini, più sto monte è incredibile, un'estetica che mille foto ti danno l'idea, ma finchè non la vedi da vicino non puoi capire quanto è bella! ...detto ciò, dopo sto viaggio psichedelico e notturno, la via passa in secondo piano: bella, molto bella, l'unica rimasta interamente senza spit su questa guglia...e meno male. Peccato che tutte le altre siano imbrigliate in un groviglio di spit...è questo il destino di tutte le pareti? ...speriamo di no. Io ci credo ancora! ...a cosa? al buonsenso della gente. All'idea che la sicurezza, prima di tutto, è dentro la nostra testa, non certo in una luccicante piastrina... Ma aldilà della salita, quello che c'è di bello qui è arrivare sulla cima, così affilata e con un panorama così ampio da far sognare. E in più, partendo tardi dalla macchina, arrivarci con la luce sempre più debole del tramonto che si avvicina, e che colora tutto d'autunno. Incredibile! Verrebbe voglia di stare su questa minuscola cima tutto il giorno...... (...e la gap-mobile?! ....to be continued!)
Data: ottobre 2011

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Aiguille Dibona (Voie des Savoyards)