Sea trad climbing meeting? Boh, una cosa del genere! Insomma, c'è un raduno a sea, sto weekend! In dolomiti, terra di progetti che quest'anno proprio non ne vogliono sapere di realizzarsi (basterebbe un weekend ogni 3 di tempo stabile eh, mica tanto!), in piemonte danno meglio...e allora c'è l'occasione di rivedere iacco, e anche angelo che, qui, insieme al grande giancarlo, ha scritto un pò la storia di queste pareti. A tratti malinconico, sea, a tratti profondo. E' un posto particolare, l'atmosfera è quella di altri tempi, si respira un'aria diversa, qui. Ma soprattutto c'è una roccia...!! ;-) Qui non c'è lotta con l'alpe, qui c'è divertimento, un pò di ingaggio, ma l'atmosfera è rilassata. Così, con angelo e iacco, attacchiamo una via a caso, su una parete a caso. Forse l'ha pure aperta angelo, ma "...cosa vuoi che mi ricordi!!!". Il nome...boh! L'olandese volante, o qualcosa del genere. Comunque qualcosa di volante, questo è certo! Però non volano nemmeno troppe parolacce, pur rimanendo un pò perplessi da quei due spit sul primo tiro (uno a fianco a un vecchio chiodo, uno a fianco a un friend incastrato)...ma non cominciamo con le polemiche, và là! :-) Scesi con una doppia spettacolare, angelo decide che è il momento dello svacco, e gli altri due si dirigono invece a cercare altre rogne. Altra via, altro spit sul primo tiro, altro spit sul secondo. Ma ho detto che non sono in vena di polemiche!! :-) La via si chiama non mi ricordo come, tipo watson! Non trovando abbastanza lungo, decidiamo, finita la via, di salire sul cupolone sovrastante; non avendo dietro il trapano, finisce che saliamo una serie di interessanti quanto ostici diedrini trovandoli di un discreto interesse socio-cultural-ravanatorio. Giunti a un albero, la roccia non finisce, e allora dritti: "in alto senza compromessi", diceva quello. E si incontra una sosta a spit. Boh! Con l'ultimo tirello, protetto da due spit (....), evitati, come sotto, perchè oggi siamo in versione "trad" (?!?!?), siamo sulla "cima". La lotta con l'alpe è terminata, ora rimane solo da correre alla macchina, che la fame ci sta divorando! Appena saputo dell'idea del giorno dopo, angelo ci comunica che porterà via gli zebedei. Una persona con un pò di senso, finalmente! Peccato che, dopo aver passato una buona mezzora, davanti a una buona birra (....?!), e a due simpatici amici conosciuti nell'occasione, a copiare la relazione di sta via un pochino dimenticata, arriviamo la mattina dopo con la nostra doppia serie di friends, staffe, chiodi....per constatare che la via ha lunghi tratti bagnati. Eccheduemaroni! Vabbè, allora un bel guado del torrente e un bellissimo (....) traverso su rododendri ci porta dopo sole due ore dalla macchina (...), all'attacco del diedro di gollum, via non certo tra le più ripetute, aperta da angelo, fulvio, e giancarlo, nel lontano 1986. Non passano più di 35 metri (...mancare il primo tiro è davvero dura...), che siamo già fuori via, e iacco tira fuori le staffe, ma non le perde e giunge in sosta. Ga se le inventa tutte pur di non essere da meno, e sul primo tiro della parte alta arriva sotto un magnifico e liscisssssimo diedrino con qualche chiodo, e la tentazione è troppo grande! Il socio da sotto: "ma com'è, ti sembra scalabile?!" - risposta "mah, beh, duretto, mi sa! Ma un pò di metri duri, poi diventa un pelo più facile!". Infatti, dopo un tratto sul VII+, così ad occhio perchè talmente aleatorio che può riuscirti una volta sì e una no, è il momento del tratto più facile. Al primo voletto, scappano un pò di parolacce per non essere riuscito a chiudere sto tiro in libera dopo tutta la fatica sotto; al settimo-ottavo voletto, la convinzione che tanto, qui si sia su gradi disumani e non si sarebbe mai passati in libera in continuità, smorza un pò i toni. L'ottavo tentativo, è quello buono! Certo che leggere poi sulla guida che quello è il penultimo tiro di "Re Azul" e che viene dato "V+ (?!?), VI+ (...de gustibus!), VII (...ca peut etre!), VII+ (...?!?!?)", beh, girano un pò i maroni. Ma d'altronde, qui a sea pare sia tradizione che le bastonate si prendano dritte nei denti, senza passare dal via. Comunque, un ultimo bel tiro, con un'uscita d'altri tempi, ci regala la fine di questa bellissima via, di cui alla fine abbiamo fatto due tiri su quattro ;-) ...e comunque è incredibile: ci sono vie di venti tiri che quando ne sei fuori sei meno stanco di queste vie di quattro tiri...che legnate! Lungo la discesa, incontriamo i due simpatici cuneesi, con i quali completiamo gli sforzi della giornata con una discreta cenetta....una bella conclusione di questo Sea Climbing Meeting, bravi agli organizzatori, e per il discorso protezioni, credo di aver espresso, quà e là e senza polemica alcuna, il mio modestissimo e poco significativo parere! :-)
Data: luglio 2011
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