"Meteofrance chiama team gap, rispondete prego!" - "Avanti, Meteofrance!" - "siamo a comunicarvi che domattina il cielo sulla nostra regione sarà sereno o poco nuvoloso. Potete planare in terra francese!" - "ricevuto, grazie meteofrance!". Verrebbe ora da chiedersi dov'era il signor meteofrance quando sulla tete d'aval, al secondo tiro, è iniziata una interessante fitta nevicata. Nel frattempo, i liberisti del GAP, nel vano tentativo di ricordarsi qualcosa di come si scala in maniera dignitosa su gradi umani, riescono a piazzare resting non solo sul 6c del secondo tiro, cosa abbastanza scontata del resto, ma anche sul 6a (.........) del primo tiro. Quante soddisfazioni! Quindi, la nevicata risulta tutto sommato nemmeno così indigesta: è la scusa buona per scendere e andare in falesia! Mentre ga sta per preparare le doppie, lore parte per il tiro dopo, la fessura “quasiment chamoniard”, sotto una fitta nevicata e con una nonchalance quasi arrogante passa e lascia a ga l'incombenza di ibernare in sosta. Detto-fatto, e quando è il momento per ga di partire, le dita sono di marmo. L'ideale per un bell'incastro di dita sulla fessura! Il buonsenso, in compenso, ci sta abbandonando....l'idea di fondo è che tanto, oramai che siamo qui.... :-) e infatti, via verso il cielo (?!?), che nel frattempo comincia a colorarsi di tinte più blu, e quando siamo alla cengia a metà via, si apre lasciandoci una bellissima giornata di sole. Meno male che arriva ora, siamo ai tiri più belli e impegnativi: e qui, miracolo di san gennaro forse, passiamo bene e ci godiamo un pò di bella arrampicata, con il tiepido sole a farci compagnia. Solo una piccola sorpresa aspetta ga al penultimo tiro: un bel chiodino lunghetto sul passo duro, risolto smanacciando come neanche Buffon alla ricerca di una qualunque schifezza atta a tenere l'essere umano in precario equilibrio tanto da poter moschettonare, e poi via, via, via....fino a trovarsi di fronte a un bel pò di metri franati e dunque sprotetti, delicati e mica stupidi, e senza ovviamente un nut o un friendino appeso all'imbrago. Maledetto Twight, lui e il suo “fast, light...etc!”...! :-) ...e vabbè, dopo questi tre minuti di panico, siamo ormai giunti a destinazione, e dopo poche doppie, siamo pronti a goderci il tramonto in terra francese....e piano piano si ricomincia a sognare!
Data: marzo 2012

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Tete d'Aval (La memoire de l'eau)