Philippe, un caro amico che non vedo da tempo viene a trovarmi a Lugano. Siccome la domenica è prevista soleggiata e a Philippe tutto ciò che è naturale e genuino piace da matti, decido di portarlo a fare due passi in Valsolda. Ed è così, quasi per caso, che vengo a conoscenza del Sass di Mont e della sua bella parete est. Subito mi entusiasmo come un bambino e studio le possibili linee di salita, foto a ripetizione e via a casa a cercare le vie che salgono la parete. Internet tace. Il mio capo, che arrampica e ha persino aperto vie in Ticino, nemmeno sa dell’esistenza della parete. Possibile che nessuno l’abbia mai salita? La sera Ga mi raggiunge a Lugano e con la tenda nello zaino e le imprese di Bonatti nella testa rimontiamo il bosco che conduce all’Alpe Mapel sotto un violento acquazzone. Raggiungiamo il prato poco dopo il calare delle tenebre e montiamo la tenda. Sempre sotto la pioggia. Ceniamo e prepariamo il materiale. Sempre sotto la pioggia. Per fortuna la mitica Svalbard di Ga, alla sua prima uscita, si comporta egregiamente! Ci addormentiamo (o almeno io mi addormento!) con l’instancabile ticchettare della pioggia sul telo della tenda. Al mattino non piove e un timido raggio di sole fa capolino tra le nuvole che ricoprono la valle. Decidiamo di attaccare lungo la linea più logica ed evidente: una serie di fessure che esce a pochi passi dalla vetta. Tiro dopo tiro siamo sorpresi di non trovare tracce di passaggio e scoprire roccia buona, ottima a tratti! Soltanto al termine delle difficoltà, all’uscita del diedrone del sesto tiro scoviamo, incastonato nella fessura di fondo, un misterioso oggetto metallico con quattro punte aguzze (che Ga per non sbagliare moschettona!). Usciamo al tramonto presso la grande croce di vetta increduli di avercela fatta senza bivacco! Il misterioso oggetto continua a rimanere tale, per di più non abbiamo ancora appurato se qualcuno ci abbia preceduto. Prima salita o meno ne è valsa davvero la pena: una valle appartata e selvaggia con vista lago, due fessure incredibilmente belle, il piacere della scoperta, il fascino dell’ignoto…
Data: aprile 2009

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Sass di Mont (Curiosando dentro a un sogno)