"Ho imparato a sognare, quando inizi a scoprire...che ogni sogno ti porta più in là...cavalcando aquiloni, oltre muri e confini, ho imparato a sognare da là...Quando tutte le scuse, per giocare son buone, quando tutta la vita è una bella canzone...C'era chi era incapace a sognare e chi sognava già..."

Ho iniziato a scrivere questo racconto una dozzina di volte...è così difficile raccontare un sogno di quelli veri, quelli che ti fanno compagnia per tanto tempo, quelli che pensi "un giorno...."...insomma quelli che, quando li starai realizzando, ti sembrerà di averli già vissuti, perchè da quanto li desideravi, dentro la tua testa li avevi già percorsi mille volte. Non si possono descrivere certe emozioni, non si può descrivere trovarsi di fronte il diedro svaso. Quel tiro non è roccia commovente, non è protezioni chilometriche....quel tiro è semplicemente "storia". Quando le tue scarpette che ti hanno seguito in otto anni di avventure accarezzano il fondo della nicchia del pesce, quasi -senza volerlo- in punta di piedi, lo senti che non è un momento "normale", non è un posto qualunque...ti senti veramente di essere "dentro" la storia. Ma non la stai scrivendo, qualcuno tanti anni fa lo ha fatto con tanto coraggio e realizzando un punto di riferimento, tu....stai solo scrivendo una delle pagine più belle del tuo diario.

Ho iniziato a scalare otto anni fa, e un anno dopo ho conosciuto lore. Abbiamo cominciato facendo qualche salita insieme, e siamo un pò "cresciuti insieme"; sapevamo poco, di manovre di corda e anche di noi, ma, a poco a poco, abbiamo cominciato a imparare insieme, poi iniziato a guardare un pò più lontano, e scoperto di essere, seppure in modi diversi, sognatori. E cominciato a credere nei nostri sogni. Siamo passati dalla Cassin al Badile, alla Armando-Gogna allo Scarason, alla cresta ovest del Salbit, dalla Cassin in Lavaredo al Casarotto-Radin e poi al Philipp-Flamm. Ci siamo persi di vista per qualche tempo, per poi ritrovarci su Tempi Moderni in Marmolada, e poi sulla incredibile e indimenticabile Supermatita al Sass Maor. Nel mezzo, tante altre avventure fantastiche. Tutte queste salite, però, avevano un solo comune denominatore: lo spirito con cui le abbiamo affrontate. Ognuna di queste salite, aveva in sè -per noi e in quel momento- il senso del limite...metterci tutto quanto quello che si aveva, per sognare qualcosa che andasse "aldilà" del nostro, di limite...solo per il gusto di camminare sul filo, e dare uno sguardo a che c'era "dillà". Questo è sognare...e questo è il Pesce. Come lo era la Cassin al Badile -la prima vera volta in cui abbiamo inseguito un sogno- nè più, ne meno. Conta la differenza di difficoltà tecnica tra le due salite? Davvero poco. Conta il significato che gli abbiamo dato, conta la voglia di averci voluto provare, conta l'aver fatto dei sacrifici -chilometri, viaggi solitari, ritorni indescrivibili, ...- e averci creduto fino in fondo. Per l'una, come per l'altra. Per il sesto, come per l'ottavo. Aver dato tutto perchè questo fantastico sogno -una via di roccia come avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa al mondo- potesse avverarsi...
Walt Disney -sì proprio lui!- diceva "Se puoi sognarlo, puoi farlo!". Suppongo non parlasse del Pesce, ma d'altra parte chi può saperlo....e avesse parlato di chissà cos'altro, cosa cambia? L'importante è sognare, sempre e comunque. Che sia una via, un amore, o un viaggio in un paese lontano.

La vita ci ha portato, quest'anno, a centinaia di chilometri di distanza; ma se credi nei sogni, non è la distanza a fermarti. Ci sono sogni, quelli veri, che valgono questo e altro.

L'anno scorso lo abbiamo provato, ma non ci abbiamo messo l'umiltà, ci siamo creduti in grado di salire una via come questa, senza averla sognata davvero a fondo. Possiamo raccontare di essere arrivati al parcheggio a mezzanotte dopo 6 ore di macchina, di esserci alzati alle 3, di aver sbagliato tecnica con lo zaino....nulla più che scuse, semplicemente -diceva Twight- ”non eravamo pronti a dare quello che sapevamo la parete ci avrebbe preso”. Marmolada, ore 6, stretta di mano....un quarto d'ora dopo, lore è in sosta. L'anno scorso, qui, un'oretta, un piccolo volo, troppe protezioni. Oggi, seieventi, ga raggiunge lore in sosta, nessuna parola, solo uno sguardo, che vale mille parole....non c'è bisogno di dire nulla, ci conosciamo bene....ora lo sappiamo, di come oggi andrà a finire...oggi possiamo vivere a fondo le emozioni che solo una salita come questa può darti...

”Sicuramente una delle scalate più belle e difficili della Marmolada, delle Dolomiti, delle Alpi”, dice Maurizio Giordani. Non c'è molto altro da aggiungere; io e lore siamo passati ”Attraverso il Pesce”. Era il nostro sogno più grande, lo abbiamo realizzato nel miglior modo possibile. Esiste niente di più bello che realizzare i nostri sogni più grandi in compagnia dell'unica persona con cui avremmo voluto realizzarli? ...io credo di no. E come mi ha scritto un caro amico: ”...e ora?! Serve un altro sogno!!“. Verrà il tempo. Ora....abbiamo fatto il pesce....porcaccia di una miseria, abbiamo fatto il pesce!!! :-)


Pensieri... (lore)



Data: agosto 2012

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