Verdon, atto terzo. "Facciamo così: io ti accompagno a fare il sentiero martel, però domani la via la decido io e tu non hai potere di discuterne....ok?!". Lore accetta, un pò titubante, ma per fortuna la voglia di fare quel sentiero era troppo alta....e il prezzo da pagare già lo sapeva bene. Era tutto chiaro. Lo sguardo alla "comunicazione di servizio" della sera, rappresentava in pieno un uomo rassegnato al suo destino, senza possibilità alcuna di sottrarvisi. Dopo aver tentato invano il suicidio ingozzandosi a più non posso di pane pucciato nella zuppa provenzale, si convince che ormai è tardi per tornare indietro sulle scelte fatte, bisogna accettarne le conseguenze, nel bene e nel male. Verdon, ore 8.20: si riparte! Viaggio meraviglioso nella grandiosa linea di pichenibule, c'è tutto: diedri, fessure, placche, bombè. E che vuoto! Il meteo ci regala una giornata spaziale, così che i tiri vanno via veloci, e la solitudine totale in questo posto e su questa via rendono il tutto magico. Persino il famoso tiro (eccezionale) di 6c+ riesce, con qualche resting d'accordo, ma su un viaggio così, importano davvero poco, diventa quasi tutto un gioco, un equilibrio tra la mente e il vuoto, tra la roccia e il cielo blu. Tocca poi a Lore unire i due tiri dopo e finire in cima al ben noto e inscalabile bombè, appeso a una sosta dove i metri giù di sotto non si contano e dove, se sei riuscito a cogliere qualcosa della filosofia-verdon, riesci a sentirti fortunato di essere proprio lì, ti senti immerso nell'ambiente, e quasi vorresti sporgerti di più cercando di sfiorarne le verdi acque. Arrivederci, Verdon!
Data: dicembre 2009

33 immagini

Verdon (Pichenibule)