Sabato, direzione Presolana di Castione. Con tutti gli avvicinamenti possibili, scegliamo il più disagevole che ci viene in mente: dalla Valle dei Mulini. Diversi bergamaschi, alla comunicazione del punto di partenza, rimangono allibiti. Inutili a tal scopo i vani tentativi di giustificarsi spiegando che siamo liguri e che stampare una relazione decente voleva dire toner, carta e usura delle parti meccaniche della stampante. Pure noi comunque rimaniamo allibiti quando ci ritroviamo a ravanare per felci e lamponi, fino a giungere su un'ampia carrozzabile, che ovviamente arrivava lì con piacevole e sinuoso andamento. La lotta con l'alpe è tornata in auge...per non parlare del ghiaione sotto la parete. Esticazzi. Preso frontalmente, da sotto, può essere considerata una variante d'attacco della via. Terminata la suddetta variante di quattrocento metri, al secondo tiro della via ufficiale, ga si ritrova sotto la simpatica placchetta di quinto (…) per uscire in sosta sotto una discreta grandinata. Riparte lore su per il terzo tiro, ancora sotto la grandine, perchè le previsioni meteo erano buone…sarà una cosa così, passeggera. Eh sì, passeggera, ma di un treno di trenitalia. E infatti decidiamo di scendere, non appena i fulmini non così distanti smentiscono a gran voce le previsioni meteo. Non contenti della lezione, non disdegnamo un salto a vedere la mitica cornalba ("tanto è di strada"...). Legnate su legnate per ga, e conseguimento del brevetto di volo su un 6a, dove peraltro raccimola tutte le ore di volo necessarie. Contento dell’obiettivo raggiunto e festeggiato con lore il risultato, il team gap decide per la fine delle ostilità della giornata. Al mattino si riparte, destinazione maslana. Obiettivo Pegaso, ma visto il meteo del giorno prima (e visto che per oggi davano peggio, che è tutto dire), accorciamo ancora di un tiro per finirne almeno una in due giorni, e la scelta va sull'ultimo shampoo…cioè quando il destino sceglie il nome per te. Riusciamo a finirla, e a trovarla bellissima! Dalla placca del primo tiro, al magico diedrone del terzo, al mitico caminone dell'ultimo tiro, dove lore vorrebbe tirare qualche protezione in ricordo dei vecchi tempi ma, complice la libera di ga sul tiro precedente, è stretto nell'angolo dall'orgoglio personale (e dall’abbondante chiodatura) che lo costringe suo malgrado a finire in sosta in libera. Il tempo nel frattempo sta cambiando, ma due doppie e possiamo scappare. Però appena qui a fianco c'è un conto in sospeso oramai da tre anni........il camino di vent'anni di sfiga è a pochi metri, e dopo la conigliata di anni fa, è il momento di chiudere i conti con il passato. Armato di tutto punto (peraltro inutilmente), è lore che deve procedere all’espiazione dei propri peccati. Tutto suo, all'epoca, il tiro del camino, evitato con una variante a spit che lo attraversava. Operazione, questa, che non era passata inosservata agli amici bergamaschi, e che aveva per questo motivo provocato grossi malumori, de ura e de uta. E allora via, verso nuovi orizzonti! ...che incontra dopo una decina di metri, quando qualche nuvola grigio-scura comincia a coprire il sole, e qualche piccola goccia comincia a raccontarci la sua storia. Lore non sembra interessato, anzi sembra quasi infastidito; ga tutto sommato, tranquillo in sosta all'asciutto e con le mutande ancora linde, sembra quasi assistere indifferente agli eventi. Fortuna che non si mette a piovere seriamente, se non quando sale ga, ma con la corda dall'alto è un altro sport. Tre doppie, e poi vien giù dal cielo l'infinito mondo: acqua, acqua, acqua. Quanta, quanta, quanta! Il diluvio universale si abbatte su maslana e sui due poveri quasitrentenni (uno più dell'altro). Ma d'altronde, dopo uno shampoo così, cosa ci si poteva aspettare?! :-)
Data: maggio 2011

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Pinnacolo di Maslana (L'ultimo shampoo del Generale Custer)